È nato a Esslingen (cantone di Zurigo), in Svizzera, nel 1931. Ha studiato arte grafica alla Scuola di Arti Applicate di Zurigo. È stato il primo confratello di lingua tedesca e, ancor prima del suo impegno a vita nel 1957, è stato inviato con altri confratelli a vivere per un certo periodo in Germania.
A Taizé ha sviluppato le sue doti artistiche attraverso xilografie, dipinti, collage, vetrate, copertine di libri, segnalibri, manifesti, ecc. Quando è stata costruita la Chiesa della Riconciliazione nel 1962, ha disegnato la grande vetrata in lastre di vetro sulla facciata ovest, che ha dovuto smontare quando la facciata è stata demolita per ampliare l’edificio. All’inizio degli anni ’70, quando sempre più giovani si recavano in pellegrinaggio sulla collina, ideò anche la croce a forma di colomba tipica di Taizé.
Nel 1971, insieme a un altro fratello, compì una visita memorabile nell’URSS, allora sotto il regime comunista: era la prima volta che i fratelli viaggiavano attraverso l’Ucraina e la Russia.
L’espansione della vocazione di Taizé nei diversi continenti gli permise di realizzare un sogno d’infanzia, visitare l’Indonesia, che orientò la sua vita verso il continente asiatico. Nel 1973-74, con due fratelli, trascorse un semestre a Calcutta con Madre Teresa. In seguito è tornato in Indonesia e nel sud dell’India prima di tornare a Taizé.
Nel 1978 si recò in Giappone con il treno transiberiano e, con un confratello, si stabilì nel quartiere marginale di Miyadera, vicino a Tokyo, dove rimase per otto anni. Poi, nel 1986, si è trasferito in Corea: in questo Paese segnato dalla divisione tra Nord e Sud, la comunità era stata invitata dal cardinale arcivescovo di Seoul a stabilire una piccola fraternità. Fra Marc vi rimase per 25 anni. In Giappone come in Corea, continuò il suo lavoro creativo in dialogo con gli artisti locali. Ha creato numerose vetrate in chiese cattoliche e protestanti della Corea del Sud. Nel 2007 gli è stato chiesto di creare le vetrate della cattedrale di Ulan Bator, in Mongolia.
È poi tornato in Europa, prima a Taizé e poi in una fraternità stabilita successivamente in diversi luoghi dell’Alsazia. Dopo l’incontro europeo dei giovani a Basilea nel 2017, è stato accolto non lontano da quella città dalla comunità delle diaconesse di Riehen. Lì ha tenuto una mostra molto apprezzata dei suoi lavori recenti. Da lì ha fatto visite regolari a Taizé in momenti importanti della vita della comunità.
In età avanzata e fino a una settimana prima della morte, aveva l’energia per continuare a esprimere la sua creatività. Anche dopo l’ictus che lo ha colpito a Taizé la vigilia di Natale, ha ripreso il suo lavoro, creando biglietti basati sulle parole dei canti di Taizé o su testi biblici.