Testo biblico con commento
Gennaio
Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,un virgulto germoglierà dalle sue radici.Su di lui si poserà lo spirito del Signore,spirito di sapienza e d’intelligenza,spirito di consiglio e di fortezza,spirito di conoscenza e di timore del Signore.Si compiacerà del timore del Signore.Non giudicherà secondo le apparenzee non prenderà decisioni per sentito dire;ma giudicherà con giustizia i miserie prenderà decisioni eque per gli umili della terra.Percuoterà il violento con la verga della sua bocca,con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.La giustizia sarà fascia dei suoi lombie la fedeltà cintura dei suoi fianchi.Il lupo dimorerà insieme con l’agnello;il leopardo si sdraierà accanto al capretto;il vitello e il leoncello pascoleranno insiemee un piccolo fanciullo li guiderà.La mucca e l’orsa pascoleranno insieme;i loro piccoli si sdraieranno insieme.Il leone si ciberà di paglia, come il bue.Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso.Non agiranno più iniquamente né saccheggerannoin tutto il mio santo monte,perché la conoscenza del Signore riempirà la terracome le acque ricoprono il mare.In quel giorno avverràche la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli.Le nazioni la cercheranno con ansia.La sua dimora sarà gloriosa.In quel giorno avverràche il Signore stenderà di nuovo la sua manoper riscattare il resto del suo popolo,superstite dall’Assiria e dall’Egitto,da Patros, dall’Etiopia e dall’Elam,da Sinar e da Camat e dalle isole del mare.
Il capitolo precedente ha annunciato la distruzione di Gerusalemme da parte degli Assiri. Il profeta si scaglia contro coloro che prescrivono leggi malvagie (10,1), contro la ricchezza e lo sfruttamento dei piccoli del paese. È per questo che il capitolo si conclude con l’annuncio della caduta di coloro che sono “di alta statura” e che i “più alti saranno abbassati”. Il maestoso Libano cade il cedro non si erge più.
Questo ci prepara alla conversione e alla parola di speranza che ci viene data nel capitolo 11. Dopo tutta questa distruzione, Dio farà qualcosa di nuovo. Anche se il popolo ha davanti a sé lunghi anni di esilio, se ne andrà con una parola che dà vita.
La promessa è che Dio rimarrà fedele alla casa di Davide. Il grande cedro del Libano è caduto, ma qui un ramo - probabilmente molto fragile - crescerà dal ceppo di Iesse, il padre di Davide, le cui radici rimangono ben salde. Ed è Dio che lo sceglie, che mette il suo Spirito su di lui come prima. È bello ed avrà tutto ciò di cui ha bisogno per ristabilire il regno di Dio. Il popolo vive nell’attesa.
Gli ultimi versetti ci offrono un’immagine di pace immensa. Pace nella creazione tra gli animali, tra gli uomini e gli animali, tra gli uomini e Dio. Sono i piccoli - il bambino e il neonato, il bambino piccolo - a svolgere ruoli importanti in questa nuova vita. Una riconciliazione tra i nemici tradizionali, un rovesciamento dei rapporti di forza e poi l’accoglienza da parte di Dio della pace per tutti sul suo monte santo. È tutto questo che ci avvicina a Dio, che ci permette di entrare nella sua intimità.
Nella complessità della nostra vita, personale, familiare, comunitaria, sociale o ecclesiale, dove vedo la speranza? Quali parole di speranza ho ricevuto di recente? Ringraziare.
La nostra speranza e la nostra attesa ci portano verso Gesù. Nei vv. 1-5, quali legami vedo con Gesù? Quale bellezza scopro in lui?
Chi sono questi piccoli che mi guidano verso la conoscenza di Dio? Come posso unire quelle parti di me che spesso sono in guerra tra loro?